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Conferenza programmatica Pd della provincia di Roma – Pomezia, 20-22 marzo 2015

Documento dei Giovani democratici della provincia di Roma

 

I Gd e l’organizzazione

 

Ad oggi l’organizzazione, la forma partito sono fondamentali e non possono essere separati dall’elaborazione politica e, soprattutto, dalla società. Insomma, la forma del partito deve essere il riflesso della società.

Nel partito, giustamente, molto forte è il radicamento sul territorio e l’identificazione in esso delle strutture di raccordo organizzativo: dall’esigenza di segnare e rafforzare i territori nascono, ad esempio, i coordinamenti territoriali. Sono esigenze ancora attuali, assolutamente legittime e molto utili per la gestione dei processi politici; tuttavia per la generazione dei “non ancora trentenni” tali strutture sono il soddisfacimento soltanto parziale dei problemi di rappresentanza politica: la nostra è una generazione abituata agli spostamenti, ad avere rapporti distanti nello spazio ma ugualmente facili e frequenti grazie all’uso delle tecnologie di comunicazione. Si rende così necessario, per le fasce d’età rappresentate dalla giovanile, la possibilità di costituire strutture di raccordo per temi, e non solo per territori, con un’attenzione particolare ad alcune politiche.


 

Trasporto pubblico

 

Le politiche dei trasporti, per molti aspetti, vanno ad essere una sezione importante di ciò che serve ai giovani della provincia nell’ambito scolastico e universitario: se su Roma città, infatti, fortissima è la presenza dei fuori sede, nei comuni della provincia moltissimi studenti universitari sono pendolari; e, come tutti i pendolari, si trovano a soffrire le grandi difficoltà che attraversano le compagnie di trasporto regionale in questo momento: disagi continui, mezzi e strutture ormai bisognosi di interventi importanti fanno sì che la situazione del trasporto pubblico nella Regione Lazio sia diventata del tutto insostenibile per i viaggiatori. Lo stesso vale per gli studenti delle scuole superiori, che sempre più si muovono all’interno del territorio della provincia.

Tre sono, fondamentalmente, gli ambiti d’intervento necessari: un urgente ammodernamento delle infrastrutture; l’estensione del servizio di trasporto urbano, sia su gomma che su rotaia, dalla città alla provincia; la costruzione e il potenziamento di reti di trasporto intercomunali.


 

Università

 

Esistono già in provincia alcuni importanti poli universitari, quali Pomezia e Civitavecchia: la giovanile non chiede di aprirne altri, ambizione difficile da soddisfare data l’esiguità dei fondi a disposizione, quanto di aumentare il livello di efficienza e di valore culturale dei poli già esistenti.

Diverso dovrà essere poi il rapporto con FdS e RUN, le nostre principali organizzazioni politiche nel mondo universitario: al suo interno la componente proveniente dalla provincia dovrà per forza definirsi meglio, individuare le proprie esigenze e lavorare per soddisfarle in maniera efficace.


 

Lavoro e occupazione

 

Il modello dei centri per l’impiego, nell’attuale mondo del lavoro, appare come un anacronismo: queste strutture, difatti, non hanno fatto altro che ereditare in buona sostanza le competenze dei vecchi uffici di collocamento, perdendo completamente in efficacia.

Ai giovani, oggi, è necessario in primo luogo un sistema di assistenza all’ingresso nel mercato del lavoro, che spieghi con efficienza il funzionamento dei contratti, quali siano i diritti dei lavoratori, l’accesso pratico alle professioni.

Crediamo inoltre che vada ripensato il ruolo dei sindacati, per intervenire al meglio sulle nuove condizioni di lavoro che interessano soprattutto i giovani; gli stage, oppure il tema delle finte partite IVA, che sempre più, soprattutto nell’ambito delle professioni, prende piede come cattiva pratica di collaborazione lavorativa.

Altro ambito importante, e anzi fondamentale, è quello del rapporto tra giovani imprenditori e Regione Lazio: è necessario, per aiutare al meglio le startup del territorio, un rapporto più stretto con la Regione Lazio, per facilitare l’informazione e i meccanismi di accesso a finanziamenti e possibilità di crescita produttiva.


 

Pianificazione e sviluppo territoriale

 

Troppo spesso negli anni recenti la provincia è stata vista come una sorta di derivazione della città di Roma, un territorio sul quale scaricare le esigenze più urgenti e scomode: dal bisogno di urbanizzazione a quello di creare zone che facciano da polmone verde, fino a quello di costruire distretti produttivi circoscritti.

Su questa impostazione grava in realtà l’ipoteca della scarsa aderenza ai bisogni dei comuni e dei cittadini: l’ordine territoriale è importante, ma non si può pensare di creare zone totalmente degradate dal punto di vista ambientale, quasi dei ghetti produttivi, al fianco di territori incontaminati al punto di morire per scarsità di risorse economiche: il confronto con tutte le realtà sociali e politiche della provincia dovrà essere la prima condizione per costruire le prossime politiche urbanistiche della città metropolitana, per dare uno sviluppo sostenibile dal punto di vista economico, ambientale, sociale a tutti i territori della città metropolitana.

Fondamentale dovrà essere poi, per lo sviluppo armonico dell’intera Regione Lazio, che la Città Metropolitana sia in grado di concepire politiche di sviluppo economico che sappiano andare oltre sé stessa, includendo anche le altre province: non si può, ad esempio, pensare lo sviluppo industriale di Roma senza guardare verso Latina e le altre città dell’Agro Pontino, o parlare di turismo senza coinvolgere le province di Rieti e Viterbo.

 

Giustizia e legalità

 

La criminalità organizzata è andata sempre più penetrando, pericolosamente, nei sistemi economici e politici del territorio di Roma e provincia; in più, abbiamo assistito a fenomeni di emersione di realtà criminali autoctone e organizzate sul territorio, coinvolgendo – purtroppo – anche esponenti del Pd. Bene ha fatto l’organizzazione provinciale del partito a pretendere le dimissioni dei soggetti implicati nelle indagini, arrivando all’espulsione dal partito nei casi in cui il passo indietro sia stato rifiutato.

I Giovani democratici, nel combattere questi fenomeni odiosi, possono fare più di quanto non si creda.

Diceva Falcone che la mafia andava combattuta non solo con l’azione giudiziaria, ma anche attraverso un “movimento culturale” che sarebbe dovuto partire dai giovani: l’antimafia, insomma, deve essere un fenomeno sociale prima che una pratica istituzionale.

Aiuteremo i circoli dei Gd insistenti sui territori feriti da azioni criminali d’ordine mafioso a costruire il sentimento dell’antimafia, a sensibilizzare l’opinione pubblica nei loro comuni, ad affrontare con coraggio le situazioni più difficili.


 

Cultura

 

L’integrazione nella città metropolitana comporta, per forza di cose, una maggiore consapevolezza identitaria da parte della provincia: sarà dunque nostro compito individuare, integrare e valorizzare le diverse identità culturali dei territori: dallo straordinario patrimonio culturale di Tivoli all’importanza storica delle città di fondazione – Pomezia, Colleferro – fino alle realtà minoritarie dei comuni di frontiera, spesso centri vivissimi di cultura – a Nazzano si svolge, ad esempio, il Festival internazionale del mosaico; così Artena ospita la Mostra del Gioiello artistico, e Lariano è tra le città del pane – tutte le realtà culturali del territorio dovranno trovare cittadinanza nella Città Metropolitana di Roma, che dovrà avere la capacità di saperle integrare tra loro in un sistema culturale e produttivo efficace. 

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