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dichiarazione dell'onorevole Marietta Tidei relativa al suo viaggio in Palestina e in Cisgiordania.

  • pdprovinciaroma
  • 4 ago 2014
  • Tempo di lettura: 2 min

"Si conclude oggi la mia visita in Palestina e in Cisgiordania con l'associazione dei parlamentari per la pace. Una visita che mi ha permesso di vedere da vicino la gravità della situazione. A Gaza è in corso una vera e propria catastrofe umanitaria e il presunto ritirodelle truppe israeliane di terra non è sufficiente dato che i bombardamenti continuano a mietere centinaia di vittime tra i civili. Mi auguro che negli incontri al Cairo di questi giorni si inizi a parlare di una soluzione che non sia solo costituita dal cessate il fuoco, ma dalla risoluzione dei nodi che stanno alla base del conflitto israelo-palestinese: lo sblocco di Gaza con la riapertura dei valichi e la fine dell'occupazione della Cisgiordania. In questi giorni, insieme agli altri deputati che hanno fatto parte con me della delegazione interparlamentare Pd-Sel, abbiamo avuto molti incontri con parlamentari israeliani e palestinesi e membri del governo palestinese. Molto interessanti sono stati anche gli incontri con medici palestinesi, giornalisti e intellettuali israeliani che hanno una posizione diversa rispetto alla linea del loro governo. Credo che si dovrebbe puntare di più su queste posizioni che non sull'odio. Abbiamo visto con i nostri occhi cosa significa questa guerra all'ospedale St. Joseph di Gerusalemme Est, dove vengono soccorsi i bambini vittime di attacchi a Gaza: basterebbero queste immagini a dare il senso del perchè è necessario costruire la pace e non solo invocarla. E' evidente che i diritti dei palestinesi sono del tutto negati e che una soluzione di pace sembra ancora lontana: basta visitare Hebron per accorgersi di quanto i loro diritti siano violati, da quelli economici a quelli politici. Molte strade sono precluse al passaggio per i cittadini palestinesi, sorvegliati a vista dai soldati e dai coloni. Non si può pensare di arrivare a una soluzione fin quando non si riconoscerà ai palestinesi il diritto di vivere nei loro territori senza il controllo militare. E' necessaria una forza di interposizione internazionale che possa operare così come ha fatto in Libano. Ma è necessario soprattutto che la comunità internazionale faccia qualcosa di concreto, non è più sufficiente invocare la pace, la pace va costruita e anche l'Europa può giocare un ruolo importante, se solo decidesse di giocarlo sul serio.

 
 
 

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